Prestazione Occasionale 2024, che cos’è e come funziona

prestazione occasionale che cose come funzionaLa Prestazione Occasionale è uno strumento che rientra nel settore del lavoro ma anche nell’ambito della Fiscalità, in questa guida andremo a vedere nel dettaglio quali sono le normative in termini di legge, lavoro e fisco che regolano questo strumento, vedremo quali sono le principali caratteristiche, quali sono le persone che possono beneficiarne, quali sono i limiti di utilizzo e come compilare una ricevuta quando ci si avvale di questo strumento e come dichiarare i compensi percepiti attraverso questo strumento, nonchè le ultime novità aggiornate al 2024.

Prestazione occasionale: informazioni di base

Quando si parla di Prestazione Occasionale, come suggerisce il nome stesso di questo strumento, ci si riferisce ad una prestazione lavorativa che viene svolta occasionalmente e non in forma continuata e durevole nel tempo, stiamo quindi parlando a tuttu gli effetti di una modalità di retribuzione che sotto il profilo fiscale ha delle regole ben precise.

Mediante l’uso di questo strumento una persona può ricevere un compenso economico per aver svoloto una prestazione lavorativa di qualsiasi natura essa sia e questo avviene senza la sottoscrizione di nessun contratto di lavoro subordinato, il requisito essenziale per potersi avvalere di questo strumento e la non continuità delle presentazioni lavorative.

Prestazione occasionale: a chi è rivolto questo strumento?

Come abbiamo visto sopra questo strumento nasce per colmare un vuoto normativo e fiscale per tutte quelle persone che saltuarimente svolgo delle prestazioni lavorative in cambio ovviamente di una retribuzione, principalmente questo strumento può essere utilizzato da tutti coloro che:

  • sono disoccupati
  • lavoratori che non hanno ancora partita iva e svolgono saltuariamente dei lavori
  • liberi professionisti senza partita iva
  • lavoratori dipendenti che saltuariamente svolgono prestazioni lavorative non continuative
  • pensionati che saltuariamente svolgono prestazioni lavorative non continuative

Questo strumento non è assolutamente pensato per svolgere lavori continuativi o per percepire grosse somme di denaro per evitare di pagare meno tasse, la Prestazione Occasionale ha infatti dei precisi limiti sotto il profilo economico che andremo a vedere di seguito.

Prestazione occasionale: quali sono i limiti di guadagno

Sull’aspetto dei guadagni spesso si creano molte confusioni spesso si legge che chi si avvale della prestazione occasionale non può superare i 5.000 euro di guadagno all’anno, in reltà questo strumento non pone limiti di fatturato o guadagno, il limite dei 5.000 si riferisce più che altro all’aspetto fiscale e contributivo.

Altra falsa informazione che spesso si legge online o nei forum è che superati i 5.000 euro di guadagni all’anno la persona sia obbligata ad Aprire una Partitva IVA, nulla di più sbagliato l’apertura di una Partita IVA avviene solo quando l’attività lavorativa o professionale viene svolta in maniera abituale e continuativa nel tempo, quando viene a mancare l’occasionalità delle prestazioni lavorative.

Ma facciamo un esempio pratico per compredere meglio questo aspetto.

Prendiamo il caso di un web designer che realizza siti e lo fa esclusivamente nel tempo libero o nel fine settimana, due volte al mese, i suoi guadagni superano i 5.000 euro all’anno, cosa fare è necessario aprire Partita IVA?

Assolutamente no, l’attività lavorativa che viene esercitata non è abituale, ed in questo non influisce il volume dei tuoi compensi.

Altro aspetto che riguarda il limite dei 5.000 arriva dal fisco infatti secondo l’attuale normativa vigente, tutti coloro che percepiscono in maniera occasionale cifre che non superano i 4.800 euro all’anno sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Infatti al di sotto di questa soglia il reddito percepito può non essere inserito nella dichiarazione, la normativa prevede infatti che l’IRPEF fino a guadagni percepiti non oltre i 4.800 euro all’anno non sia dovuta e per tanto non è necessario dichiararli con la dichiarazione dei redditi.

Alla luce di quanto detto è chiaro che il famoso limite di 5.000 euro non è assolutamente dipendente dalla prestazione occasionale ma da aspetti legati alla dichiarazione delle somme percepite e ai contributi previdenziali che vanno versati in determinate situazioni.

Emissione della ricevuta per Prestazione Occasionale

Chi riceve compensi economici a fronte di una Prestazione Lavorativa Occasionale dovrà rilasciare un’apposita ricevuta che ricordiamo non ha nessun valore fiscale.

La ricevuta che viene rilasciata a fronte di una Prestazione Occasionale ha carattere di “quietanza di pagamento“, ciò significa che la ricevuta certifica l’avvenuto pagamento della prestazione lavorativa o professionale, proprio per questo motivo è sempre consigliato di emettere la ricevuta non prima dell’avvenuto pagamento.

La ricevuta per una Prestazione Occasionale può essere scritta tranquillamente con un programma come Word e poi stampata su un comune foglio A4, è importante che all’interno della ricevuta ci siano le seguenti informazioni che sono obbligatorie:

  • Dati anagrafici di chi rilascia la ricevuta;
  • Dati anagrafici della persona per cui si svolge il lavoro (committente);
  • Data di emissione e il numero progressivo d’ordine della ricevuta;
  • Corrispettivo lordo concordato della prestazione lavorativa;
  • L’eventuale ritenuta d’acconto (pari al 20% dei compenso lordo). Questo solo se il committente è un “sostituto d’imposta“;
  • L’importo netto che è stato pagato dal committente.

Sempre in riferimento alla ricevuta va ricordato che la ritenuta d’acconto del 20% devrà essere applicata in riduzione della somma lorda che si ricevere per la prestazione lavorativa, poichè si tratta di un mero acconto sulle imposte da pagare che il committente è tenuto a trattenere e versare all’erario per conto del soggetto che presta la propria attività professionale.

Ricordiamo infine che la ritenuta d’acconto va applicata solo nei nei confronti dei sostituti di imposta (articolo 23 del DPR n 600/73) che sono:

  • Imprese e professionisti (che non applicano il regime forfettario);
  • Società di persone e di capitali;
  • Associazioni ed enti di ogni tipo;
  • Condomini.

Nel caso in cui si deve emettere una ricevuta ed il committenete rientra in uno dei sostituti d’imposta che abbiamo appena evidenziato sarà quindi obbligatorio inserire la ritenuta secondo il seguente schema:

Compenso lordo della prestazione occasionale € 1.000
Ritenuta di acconto del 20% € 200
Compenso netto da corrispondere € 800

Quando si emette la ricevuta ricordiamo anche risulta obbligatorio l’apposizione della marca da bollo da € 2,00, poichè si tratta di una ricevuta non fiscale, la marca va apposta solo nel caso in cui la somma riportata nella ricevuta superi l’importo di 77,47.

La marca da bollo di 2 euro se prevista dovrà riportare una data anteriore rispetto a quella di emissione della ricevuta, in caso contrario si incorre in una sanzione.

Ricordiamo infine che nel redigere la ricevuta è molto importante la data che viene apposta sulla ricevuta che deve essere obbligatoriamente quella in cui il prestatore ha ricevuto il compenso da parte del committente.

Prestazione occasionale: Requisiti e Novità 2024

Quando si parla di lavoro, fisco e guadagni nel corso del tempo le normative e le regole possono essere cambiate dal legislatore, per tanto è sempre bene informazioni anche in base alle ultime novità introdotte per evitare di commettere errori che possono poi sfociare anche in sanzioni.

In base quindi alle ultime novità aggiornate al 2020 ricordiamo brevemente quali sono i requisiti richiesti per poter utilizzare lo strumento della Prestazione Occasionale:

  • nessun vincolo di subordinazione,
  • assenza di vincoli di orario,
  • raggiungimento di un risultato,
  • libertà nella scelta delle modalità tecniche di esecuzione del lavoro da parte del prestatore,
  • unicità della prestazione,
  • compenso determinato in funzione dell’opera eseguita,
  • assunzione del rischio economico da parte del prestatore,
  • se il compenso annuo supera i 5000 euro, i contributi previdenziali da versare alla Gestione separata Inps spettano per 2/3 a carico del committente.

Per quanto concerne i contributi previdenziali e l’iscrizione alla Gestione separata INPS in base alle ultime novità introddotte ricordiamo che risulta essere obbligatoria solo nel caso in cui il reddito percepito all’anno supera la soglia dei 7000 euro.

Ricevuta Prestazione Occasionale: Compilazione, Istruzioni e Fac-Simile

In questa pagina andremo a vedere in maniera dettagliata ed approfondita come compilare la ricevuta per la prestazione occasionale, andremo a vedere tutte le istruzioni passo passo con tutte le voci da inserire nella ricevuta, vedremo quali sono le indicazioni di legge cha vanno inserite all’interno del documento e mettiamo a disposizione anche un Modello di Fac-Simile da scaricare gratis che tutti possono utilizzare andando semplicemente a cambiare i dati all’interno, infine vedremo come e quando si applica la ritenuta d’acconto in ricevuta.

Compilare la ricevuta per la prestazione occasionale, informazioni preliminari

La compilazione della ricevuta quando si svolgono delle prestazioni lavorative occasionali risulta essere molto importante, compilare una ricevuta sbagliata e con delle informazioni incomplete rischia di farvi incorrere in multe o sanzioni.

Soprattutto per coloro che si trovano la prima volta ad usare questo strumento l’errore è davvero molto frequente, quando non si ha confidenza con una determinata cosa sbagliare è davvero molto facile, in questa guida di approfondimento troverai tutte le informazioni per compilare la ricevuta nel modo corretto evitanto errori e sanzioni.

Ricordiamo che la ricevuta per prestazione occasionale non ha valore fiscale ma serve solo come quietanza di pagamento per il committente, ed allo stesso tempo certifica il compenso economico percepito dal lavoratore.

I dati di cui si compone una ricevuta sono essenzialmente i seguenti:

  • Dati anagrafici di chi rilascia la ricevuta;
  • Dati anagrafici della persona per cui si svolge il lavoro (committente);
  • Data di emissione e il numero progressivo d’ordine della ricevuta;
  • Corrispettivo lordo concordato della prestazione lavorativa;
  • L’eventuale ritenuta d’acconto (pari al 20% dei compenso lordo). Questo solo se il committente è un “sostituto d’imposta“;
  • L’importo netto che è stato pagato dal committente.

Di seguito andiamo ad analizzare tutte le singole voci.

La data

La corretta compilazione di una ricevuta parte dalla data.

La data che bisogna inserire in ricevuta deve corrispondere alla data in cui è stato ricevuto il pagamento della prestazione lavorativa, sbagliato quindi inserire la data di quando si è svolta la prestazione lavorativa, questo perchè come abbiamo detto questa ricevuta non ha valore fiscale ma serve sono come quietanza di pagamento e per tanto andrà indicata la data di ricezione del compenso economico.

Per evitare di incorrere in questo errore è consigliabile emettere la ricevuta il giorno stesso che si riceve il compenso, se avviene in contanti appena si viene pagati si può procedere alla compilazione della ricevuta, se invece ricevete il pagamento mediante bonifico o assegno è necessario attenere la data in cui materialmente i soldi saranno sul vostro conto corrente.

Numero progressivo

Di fianco alla data della ricevuta è necessario indicare il numero progressivo della ricevuta, queste ultime vanno infatti numerati in maniera progressiva, cioè ad ogni ricevuta si associa il relativo numero, nel caso sia la prima ricevura allora andrà inserito il numero 1 e cosi via per le successive ricevute.

Ricordiamo che il numero progressivo della ricevuta fa riferimento all’insieme delle stesse emesse dal prestatore occasionale durante il corso dell’anno e non solamente per quelle che si riferiscono ad una singola azienda.

Ad inizio di ogni anno la numerazione delle ricevute viene azzerata ripartendo nuovamente dalla numero 1.

Dati anagrafici

Dopo aver inserito la data e il numero di ricevuta è necessario procedere con l’inserimento dei dati anagrafici sia del prestatore, cioè colui che svolge il lavoro, che quelli del committente, cioè colui che invece riceve la prestazione lavorativa e quindi effettua il pagamento per il servizio svolto.

Nel dettaglio, oltre al nome e cognome il prestatore non deve dimenticare di indicare sia l’indirizzo di residenza che il Codice Fiscale.

Lo stesso vale per il committente, sul quale però bisogna fare un appunto: qualora questo sia un professionista, una società, una ditta individuale o anche un’associazione, bisognerà indicare insieme ai dati anagrafici il numero della Partita Iva.

Tipologia dell’attività

All’interno della ricevuta dovrà essere specificata la tipologia dell’attività svolta da parte del lavoratore autonomo, insieme alla descrizione della prestazione professionale svolta anche se non risulta essere obbligatorio è consigliabile inserire il giorno in cui è stata svolta l’attività andando ad indicare anche le ore necessarie al completamento dell’attività lavorativa.

Questi dettagli aggiuntivi non risultano essere obbligatori ma è consigliato inserirli soprattutto per eventuali controlli da parte dell’autorità finanziaria, spesso infatti le aziende ricorrono alla prestazione occasionale per evitare di ricorrere a forme contrattuale più onerose per la stessa azienda.

Inserendo queste informazioni aggiuntive chi svolge la prestazione lavorativa può dimostrare che si tratta di un lavoro occasionale e sporadico.

Compenso

Passiamo ora alla parte che riguarda il compenso economico che viene pattuito a fronte della prestazione lavorativa.

Li cifre del compenso in fattura andranno indicate con il lordo e non con il netto, nel caso in cui il committente (colui che paga per la prestazione lavorativa) sia un professionista o un’impresa e per tanto è un sostituto d’imposta nei confronti del lavoratore occasionale, all’interno della ricevuta dovrà essere applicata la ritenuta d’acconto del 20%.

Nel caso in cui il committente sia un privato (e per tanto non può essere considerato un sostituto d’imposta) non deve essere applicata la ritenuta d’acconto del 20%, in questo caso sia l’importo lordo che netto della ricevuta dovranno essere uguali.

Ricordiamo infine che nel caso in cui il compenso sia superiore ai 5.000 euro dovrà essere applicata la trattenuta previdenziale per la Gestione Separata Inps, una volta sottratta la ritenuta d’acconto dal corrispettivo lordo quindi bisogna indicare il corrispettivo netto, ossia il compenso effettivamente percepito dal prestatore.

Rimborsi spesa

Sempre parlando di compenso per la prestazione lavorativa è possibile aggiungere anche rimborsi spesa sempre riconducibili all’attività lavorativa svolta, questi non è detto che ci siano, ma nel caso in cui ci siano delle spese sostenute dal lavoratore per aver svolto la prestazione potranno essere aggiunte all’interno della ricevuta.

A tal proposito bisogna fare un’importante distinzione:

  • qualora il rimborso spese sia documentato tramite scontrino, fattura o ricevuta questo non concorre alla formazione del reddito del prestatore di lavoro. Per questo motivo sul rimborso spese non si applica la ritenuta d’acconto del 20% e i costi sostenuti vengono rimborsati al 100% andando così ad aggiungersi al compenso netto.
  • se il rimborso spese è forfettario, non essendo così documentato, allora la ritenuta d’acconto si applica e i costi sostenuti saranno rimborsati per l’80%.

Ricordiamo che i rimborsi per spese sostenute durante lo svolgimento della prestazione lavorativa dovranno essere documentati con apposite ricevute o scontrini, in caso contrario potrebbero essere non rimborsate.

Riferimenti alla normativa

Nella parte finale della ricevuta dovranno essere inseriti i riferimenti alla normativa che regola questa prestazione lavorativa occasionale, ecco quali sono le voci da aggiungere in calce alla ricevuta:

  • l’articolo 5 del DPR 633/72 sull’esenzione IVA della prestazione occasionale;
  • l’articolo 25 del DPR 633/72 sull’assoggettamento alla ritenuta d’acconto.

Va ricordato infine che il committente devrà dichiarare di non aver superato la soglia dei 5.000€, non dovendo così versare alcun contributo alla Gestione Separata Inps.

La marca da bollo

La ricevuta per la prestazione occasionale dovrà essere infine firmata e contenete anche una marca da bollo dal valore di 2 euro ma solo nel caso in cui l’importo riportato in fattura sia superiore a euro 77,46 mentre se l’importo risulta essere inferiore non è necessario apporre nessuna marca da bollo.

Il costo della marca da bollo resta a carico del prestatore d’opera, ma va apposta solo ed esclusivamente sulla ricevuta che viene consegnata al committente infatti le ricevute da stampare sono due una per il committente e l’altra che resta al lavoratore.

Esempi Calcolo Compenso verso Privato e Sostituto d’Imposta

Di seguito andiamo a vedere due esempi di come va compilata solo la parte del compenso percepito, nel primo caso vedremo una ricevuta nei confronti di un privato mentre nel secondo nei confronti di un sostituto d’imposta, ricordiamo questo è solo un esempio della parte del compenso percepito, al resto della ricevuta vanno aggiunti tutti gli altri dati presenti in questa guida, in ogni caso alla fine dell’articolo mettiamo a disposizione un modello già compilato.

Ricevuta per privato

Descrizione Importo
Compenso lordo € 2.000
Ritenuta fiscale (20%)
Rimborso spese di trasporto € 100
Compenso netto € 2.100

Ricevuta per sostituto d’imposta

Descrizione Importo
Compenso lordo € 2.000
Ritenuta fiscale (20% sul compenso lordo) € 200
Rimborso spese di trasporto € 100
Compenso netto (lordo – ritenuta + rimborso) € 1.900

 

Modello Ricevuta Fac-Simile da Compilare (Pdf e Doc)

Di seguito mettiamo a disposizione il Modello di Fac-Simile da scaricare gratis, la ricevuta andrà compilata in tutti i suoi campi con le informazioni che abbiamo visto all’interno di questa guida, la ricevuta è disponibile sia in formato Doc che in Pdf, il download è completamente gratuito, per poter aprire e compilare correttamente il Modulo sarà necessario avere installato sul proprio pc Acrobat Reader per i Pdf e Microsoft Office per il file Doc.