Come Aprire Partita IVA Online e non, Documenti e Procedura

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Aprire una Partita IVA online si è dimostrato un processo sempre più accessibile e vantaggioso, grazie alla varietà di piattaforme disponibili che offrono servizi dedicati sia ai liberi professionisti che alle ditte individuali. La scelta della piattaforma e del regime fiscale adatto sono passaggi fondamentali nel processo di apertura, con costi e procedure che variano a seconda delle esigenze specifiche dell’attività professionale o commerciale da intraprendere.

Quando Aprire la Partita IVA

Tutti coloro che intraprendono un’attività autonoma, sia individualmente sia all’interno di una società, sono tenuti ad aprire una partita IVA. Questa categoria include liberi professionisti e imprenditori che offrono beni o servizi e devono gestire personalmente i propri obblighi fiscali. In altre parole, la partita IVA è un requisito per lavoratori autonomi e imprenditori, ossia per chi offre un servizio o un prodotto in proprio senza essere legato da un contratto di lavoro dipendente.

L’obbligo di aprire la partita IVA sorge quando l’attività viene esercitata abitualmente e in maniera continuativa, indipendentemente dall’importo dei compensi ricevuti o dal numero di giorni lavorati. L’attività deve essere regolare e costante nel tempo, richiedendo un impegno sia intellettuale sia materiale.

Non è rilevante se, in un dato momento, l’attività non genera reddito: ciò che conta è l’intenzione e la predisposizione a svolgere un’attività potenzialmente redditizia.

Ci sono vari fattori da considerare per determinare la necessità di aprire una partita IVA, tra cui la continuità e l’abitualità nell’esercizio dell’attività, nonché il livello di professionalità e l’organizzazione con cui viene gestita.

Per esempio, se una persona fornisce consulenze informatiche a un cliente al mese per un anno, lavorando solo 12 giorni, deve comunque aprire la partita IVA, poiché l’attività è considerata abituale. Allo stesso modo, chi si iscrive a portali online per cercare incarichi dimostra la predisposizione a svolgere un’attività in modo continuativo, rendendo tale impegno riconducibile a una pratica professionale abituale, proprio come un avvocato che apre uno studio in attesa di clienti.

Questi esempi sottolineano l’importanza di valutare attentamente l’obbligo di aprire una partita IVA quando si avvia un’attività professionale, tenendo conto della propria situazione specifica e delle regole stabilite dall’Agenzia delle Entrate.

 

 

Per i professionisti, ad esempio, l’iscrizione a una cassa di categoria o alla gestione separata INPS è necessaria, mentre per le ditte individuali è indispensabile inviare la pratica ComUnica per l’iscrizione al registro delle imprese e la gestione INPS ed INAIL, con costi variabili a seconda dell’assistenza richiesta​.

Aprire la Partita IVA, tutte le Forme Giudiriche

Un altro aspetto fondamentale che riguarda l’apertura della partita iva è la scelta guiridica che incide sia a livello amministrativo che fiscale, in Italia, esistono diverse forme giuridiche sotto le quali è possibile avviare un’attività commerciale o professionale con partita IVA. Ecco un elenco delle più comuni, con una breve descrizione per ognuna:

  1. Impresa Individuale: si tratta della forma più semplice e diretta per iniziare un’attività in proprio. Non richiede un capitale minimo e il titolare gestisce l’attività in completa autonomia, rispondendo personalmente dei debiti contratti con il proprio patrimonio.
  2. Società di Persone: include diverse configurazioni, come la Società Semplice (S.S.), la Società in Nome Collettivo (S.N.C.), e la Società in Accomandita Semplice (S.A.S.). Queste forme societarie prevedono una gestione condivisa tra i soci, che sono responsabili dei debiti sociali in maniera illimitata (S.N.C., S.S.) o limitata solo per alcuni di essi (S.A.S.).
  3. Società di Capitali: tra queste rientrano la Società a Responsabilità Limitata (S.R.L.), la Società per Azioni (S.P.A.), e la Società in Accomandita per Azioni (S.A.P.A.). Caratterizzate da una responsabilità dei soci limitata al capitale sottoscritto, richiedono un capitale minimo per la costituzione e sono soggette a regole più stringenti di governance.
  4. Società Cooperativa: organizzazione che persegue l’interesse generale della comunità nella promozione di attività specifiche, non prioritariamente orientate al profitto. Le cooperative possono essere di consumatori, di produzione e lavoro, sociali, etc., e si distinguono per l’approccio democratico nella gestione.
  5. Ditta Individuale: simile all’impresa individuale, è l’attività economica gestita da un singolo imprenditore che risponde personalmente e illimitatamente dei debiti. È la scelta ideale per piccole attività commerciali o artigianali.
  6. Libero Professionista: individui che esercitano una professione intellettuale di tipo scientifico, artistico o tecnico (es. avvocati, architetti, commercialisti) in modo autonomo, senza essere impiegati presso un datore di lavoro. Possono operare come singoli o associarsi in studi professionali.
  7. Società tra Professionisti (STP): introdotta per permettere ai professionisti di associarsi mantenendo le proprie caratteristiche professionali. Ha lo scopo di fornire servizi professionali mantenendo una responsabilità limitata tra i soci.
  8. Società a Responsabilità Limitata Semplificata (S.R.L.S.): variante della S.R.L. pensata per facilitare la creazione di start-up da parte di giovani imprenditori. Prevede costi di costituzione ridotti e procedure semplificate, con un capitale sociale che può essere anche molto limitato.
  9. Società a Responsabilità Limitata Unipersonale (S.R.L.U.): una S.R.L. con un unico socio, utile per chi desidera avviare un’attività di capitale mantenendo il controllo totale sull’impresa.
  10. Partnership Limitata da Quote (L.L.P.): forma societaria che combina elementi delle società di persone e delle società di capitali, presente in alcuni ordinamenti giuridici e utilizzata principalmente per specifiche attività professionali o di investimento, con regolamentazioni che possono variare.

Ogni forma giuridica ha peculiarità che influenzano gli aspetti fiscali, amministrativi, e di responsabilità legale. La scelta della forma più adatta dipende dalle specifiche esigenze dell’imprenditore o dei soci fondatori, dalla dimensione dell’attività, e dai piani di sviluppo futuri.

Apertura Partita IVA, il Codice Ateco

Il codice ATECO, acronimo di ATtività ECOnomiche, è uno strumento di classificazione alfanumerico cruciale per l’identificazione delle attività economiche in Italia. Sviluppato dall’ISTAT, rappresenta l’adattamento nazionale della NACE, la nomenclatura europea gestita da Eurostat per categorizzare le attività economiche a livello comunitario. L’obiettivo del codice ATECO è fornire una mappatura dettagliata del tessuto economico italiano, rispecchiando le sue specificità e diversità.

Versioni e Evoluzione

Da quando è stato introdotto, il codice ATECO ha subito diverse revisioni per aggiornarsi in base all’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro. La versione corrente, ATECO 2007, è stata implementata il 1° gennaio 2008, prendendo il posto della precedente ATECO 2002 e segnando un’ulteriore evoluzione dalla prima versione del 1991. Questi aggiornamenti sono stati essenziali per mantenere la classificazione allineata con i cambiamenti economici e le nuove attività emergenti.

Finalità e Utilizzi

Il codice ATECO è fondamentale per una vasta gamma di applicazioni nel contesto economico e amministrativo:

  • Classificazione Fiscale: serve a definire l’ambito di attività di un’impresa o di un libero professionista ai fini fiscali, influenzando anche il calcolo dei contributi.
  • Sicurezza sul Lavoro: ogni codice ATECO è associato a una specifica fascia di rischio (bassa, media, alta), che determina le norme di sicurezza, prevenzione, protezione e formazione obbligatorie per i lavoratori.
  • Agevolazioni e Bonus: la classificazione ATECO può determinare l’accesso a incentivi statali, crediti d’imposta e misure di sostegno economico, come quelle introdotte dai decreti Sostegni durante emergenze o crisi.
  • Partecipazione a Bandi Pubblici: per alcune gare di appalto o bandi pubblici, la specifica attività economica e il relativo codice ATECO possono essere requisiti per la partecipazione.

Ricerca del Codice ATECO

Per identificare il codice ATECO specifico di un’attività economica, è possibile utilizzare lo strumento di ricerca disponibile sul sito ufficiale dell’ISTAT, che offre diverse modalità di ricerca: per descrizione dell’attività, per codice numerico, o attraverso parole chiave. Questa flessibilità consente di individuare con precisione il codice più adatto a rappresentare ogni specifica attività economica, garantendo una corretta classificazione ai fini amministrativi e fiscali.

In sintesi, il codice ATECO è uno strumento indispensabile per l’organizzazione e la gestione dell’economia italiana, permettendo una categorizzazione accurata delle attività economiche che facilita la regolamentazione, il monitoraggio e il supporto del tessuto imprenditoriale del paese.

Regime Forfettario, Costi e Requisiti

Aprire una partita IVA è un passo fondamentale per chi inizia un’attività autonoma, ma i costi associati variano a seconda di diversi fattori, inclusa la scelta tra il regime forfettario e quello ordinario. La selezione del regime fiscale è cruciale poiché determina in larga misura gli oneri fiscali e contributivi a cui si sarà soggetti.

Per quanto riguarda i costi di apertura, questi possono oscillare notevolmente. Generalmente, rivolgersi a uno studio professionale per la gestione delle pratiche di apertura potrebbe comportare una spesa che varia dai 300 ai 2000 euro, più IVA. Questo costo può includere, oltre alla procedura di apertura vera e propria, anche servizi di consulenza iniziale essenziali per orientarsi nelle prime fasi dell’attività. Inoltre, possono emergere costi aggiuntivi per pratiche specifiche come la SCIA o per servizi di consulenza più approfonditi.

Regime Forfettario: Requisiti e Costi

Il regime forfettario è una scelta vantaggiosa per molti, grazie ai suoi requisiti accessibili e alle agevolazioni fiscali che offre. Non esistono limiti di età per accedervi, a differenza di precedenti regimi fiscali ormai aboliti. Per adottarlo, è necessario non superare i 85.000 euro di ricavi o compensi annuali e mantenere le spese per personale e collaboratori sotto i 20.000 euro lordi. Altri limiti riguardano i redditi da lavoro dipendente o pensioni, che non devono superare i 30.000 euro annui, con alcune eccezioni specifiche.

Tra le esclusioni principali vi sono coloro che partecipano a società di persone o che esercitano attività economiche in ambiti troppo simili a quelli svolti individualmente. Il regime forfettario è inoltre precluso a chi risiede all’estero o svolge alcune tipologie di attività come la compravendita di terreni edificabili o veicoli nuovi.

Vantaggi e Aliquote del Forfettario

Adottare il regime forfettario significa beneficiare di un’aliquota IRPEF e IVA sostitutiva del 5% per i primi cinque anni, che poi sale al 15% dal sesto anno. Per i professionisti senza cassa, i contributi INPS sono calcolati in percentuale sui redditi effettivi, consentendo di non pagare nulla in assenza di guadagni. Per artigiani e commercianti, i contributi fissi INPS ammontano a circa 4.000 euro all’anno, ma esiste la possibilità di accedere a un regime INPS ridotto del 35%.

Conclusioni

La scelta tra regime forfettario e ordinario dipende da specifiche condizioni economiche e professionali, con il forfettario che spesso rappresenta un’opzione vantaggiosa per chi si avvia all’attività autonoma. Tuttavia, è essenziale considerare attentamente tutti i requisiti e i costi associati, inclusi quelli iniziali di apertura partita IVA, per fare una scelta informata che migliori supporti la propria situazione fiscale e contributiva.

Apertura Partita Iva Online, Soluzioni e Costi

Oggi grazie ad internet è possibile Aprire una Partita IVA anche direttamente online senza doversi muovere da casa o dall’ufficio, oggi esistono molte piattaforme specializzate che sono ingrado di poter gestire online l’intero processo di apertura della Partita IVA, dalla registrazione alla scelta del regime fiscale, fino alla firma digitale e al pagamento delle tasse. Tra queste, Aruba, Hype, e Satispay si distinguono per facilità d’uso e servizi offerti​

Inoltre, ci sono software come FidoCommercialista, FlexTax, Fiscozen, ForfettApp, e Lexdo.it, che propongono soluzioni diverse a seconda delle necessità del cliente.

  • Ad esempio, FidoCommercialista offre un servizio per professionisti in regime forfettario a partire da 264 € + IVA all’anno, con la possibilità di utilizzare un codice sconto esclusivo​
  • FlexTax, d’altra parte, mette a disposizione un piano base gratuito con limitazioni e piani Premium o Plus a partire da 319€ all’anno IVA inclusa, offrendo una gamma completa di servizi per la gestione della Partita IVA​​.
  • Fiscozen si rivela una piattaforma user-friendly con un costo annuale di 299€ + IVA per il regime forfettario, includendo potenzialmente l’apertura della Partita IVA​

Ogni piattaforma offre vantaggi specifici, da servizi gratuiti a piani premium con assistenza fiscale e gestione avanzata della contabilità e delle fatture.

La scelta ideale dipende dalle esigenze individuali, dal budget disponibile e dalla complessità della gestione fiscale richiesta. La consultazione di un esperto può ulteriormente guidare nella scelta più adeguata, assicurando una gestione ottimale della Partita IVA fin dall’inizio.

Apertura Partita IVA, tutti gli Step

Aprire una partita IVA in Italia è un processo che può essere sintetizzato in alcuni passaggi essenziali, ideale per chi desidera avviare un’attività come libero professionista, artigiano, commerciante o qualsiasi altra forma di attività indipendente.

  1. Determina il tuo Codice ATECO: Il primo passo è identificare il codice ATECO corrispondente alla tua attività. Questo codice numerico classifica il tipo di attività economica che intendi svolgere e è fondamentale per le tue dichiarazioni fiscali.
  2. Scegli il Regime Fiscale adatto a te: In Italia, esistono diversi regimi fiscali tra cui il regime forfettario, che offre tassazione ridotta e minori oneri amministrativi per le nuove attività con un fatturato inferiore a 85.000 euro annui, e i regimi ordinario e ordinario semplificato, indicati per attività stabilite o con significative spese deducibili.
  3. Definisci la tua Categoria Professionale: A seconda della natura del tuo lavoro, dovrai registrarti come libero professionista o ditta individuale, decisione che influenzerà le tue future dichiarazioni fiscali e contributi previdenziali.
  4. Capisci i Contributi Previdenziali: I contributi previdenziali variano in base alla categoria professionale. Potresti dover contribuire a una cassa previdenziale specifica se la tua professione lo prevede, oppure registrarti alla Gestione Separata INPS o alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS, in base alla tua attività.
  5. Compila il Modello AA9/12: Questo modulo è necessario per aprire o modificare la tua partita IVA e deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate. Puoi farlo direttamente online, tramite PEC, di persona presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, o per raccomandata, allegando una copia del tuo documento d’identità​

​Una volta completati questi passaggi, potrai iniziare la tua attività. Ricorda che, a seconda della tua categoria professionale, potrebbero esserci ulteriori adempimenti, come l’iscrizione alla Camera di Commercio per gli artigiani e i commercianti. Consultare un esperto fiscale o un commercialista può aiutarti a navigare meglio nel processo e a scegliere le opzioni più vantaggiose per la tua situazione​

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