Partite Iva, il 66% aderisce al regime forfettario, i dati

partite iva il 66 aderisce al regime forfettario i datiIntrodotta nel 2016, la formula del regime forfettario ha conosciuto una rapida ascesa: se inizialmente solo il 20% delle Partite Iva ne beneficiava, oggi tale percentuale è schizzata al 66%, equivalente a oltre un milione e settecentomila professionisti e lavoratori autonomi. Questo notevole incremento testimonia l’attrattività e la convenienza del regime forfettario.

L’espansione del numero di aderenti è stata facilitata anche dall’ampliamento dei requisiti di accesso. Inizialmente, il limite di reddito per l’adesione era fissato a 25.000 euro, estendibile fino a 50.000 euro a seconda del settore di attività. Con la Legge di Bilancio 2023, tale soglia è stata ulteriormente alzata a 85.000 euro, indipendentemente dal settore.

I dati sulle Partite Iva per l’anno 2023 confermano la forte inclinazione verso il regime forfettario tra professionisti e lavoratori autonomi italiani, con oltre il 66% che lo ha scelto basandosi sulle dichiarazioni dei redditi del 2022. In particolare, il regime forfettario riscuote grande successo nei settori dei servizi informatici, delle imprese, dello sport e dell’intrattenimento, dove oltre il 70% dei lavoratori autonomi ha optato per questa formula.

Secondo il Dipartimento delle Finanze, nel 2022 l’Italia contava 3.696.657 Partite Iva attive, di cui 1.794.231 in regime forfettario, pari al 48,5%. Questo dato evidenzia una notevole crescita rispetto al 2016, quando solo il 19,1% adottava tale regime. Le prospettive future sono ancora più promettenti: l’innalzamento del limite di reddito a 85.000 euro potrebbe far lievitare il numero degli aderenti, potenzialmente oltre i due milioni.

La tendenza degli ultimi anni mostra quindi una graduale diminuzione delle Partite Iva ordinare a favore di un incremento di quelle forfettarie, un movimento che riflette la crescente attrattiva di un sistema fiscale semplificato e vantaggioso.

In Italia, il numero di Partite Iva che hanno scelto il regime forfettario ammonta a 1.794.231, rappresentando quasi la metà, il 48,5%, dell’intero universo di professionisti e lavoratori autonomi.

Questo regime trova particolare favore in specifici settori economici: nei campi dei servizi informatici, delle imprese, dello sport e dell’intrattenimento, più del 70% degli autonomi opta per il forfettario. In particolare, le attività artistiche, sportive e di intrattenimento vedono una prevalenza del 72% di forfettari, evidenziando un marcato interesse verso questa opzione.

La crescente popolarità del regime forfettario è attribuibile all’ampliamento dei criteri di accesso definiti dalla Legge di Bilancio 2023, che ha innalzato il limite massimo di ricavi o compensi da 65.000 euro a 85.000 euro, consentendo a un numero maggiore di professionisti di beneficiarne.

Questo regime attrae per i suoi significativi vantaggi, tra cui spicca la flat tax, una tassa piatta al 15% sul reddito imponibile, che può ulteriormente ridursi al 5% per le startup nei primi cinque anni di attività. Tale sistema offre un notevole risparmio fiscale rispetto alle aliquote Irpef tradizionali, che variano dal 23% al 43%.

Altri settori che dimostrano un’alta percentuale di adesione al forfettario includono il noleggio, le agenzie di viaggio e il supporto alle imprese, con il 71,4% di Partite Iva forfettarie. Seguono i servizi di informazione e comunicazione, con una percentuale del 71,3%. In termini numerici, le attività non classificate altrove raggruppano circa 303mila professionisti, di cui 205mila hanno optato per il regime forfettario, pari al 67,7%.

Analizzando ulteriormente, si osserva che le attività scientifiche e tecniche contano il 66,3% di forfettari, la sanità e l’assistenza sociale il 54,9%, e le attività finanziarie e assicurative il 54,55%. Il settore delle costruzioni vede una percentuale di forfettari al 40,4%, mentre le attività manifatturiere e il commercio e riparazione di auto e moto sono al 35,5%. I servizi di trasporto e magazzinaggio presentano il 25,1% di forfettari, seguiti dai servizi di alloggio e ristorazione con il 19,3% e, infine, l’agricoltura con solo l’1,9%.

Il regime forfettario si distingue per la semplicità di gestione contabile e per la riduzione delle imposte sui redditi, eliminando l’IVA in fattura e offrendo un regime fiscale notevolmente vantaggioso, particolarmente apprezzato da chi può accedervi.

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